GESTIONE DEI CONFLITTI: divento io il bersaglio … parole pesanti che mi feriscono!!!

Un giorno una mia paziente mi scrive una mail dai toni furibondi.

Aveva telefonato alla mia segretaria per prendere un appuntamento per una visita di controllo e, di fronte ad un’attesa piuttosto lunga, si è indignata con lei.

La segretaria sentendosi aggredita non ha cercato di proporle delle possibilità alternative ed ha chiuso la comunicazione.

A questo punto divento io il bersaglio, e mi sono trovata una mail con accuse impensate da una paziente che seguo da oltre 15 anni e che conosco bene, parole pesanti che mi feriscono.

Non rispondo subito, lascio passare qualche giorno perché la ferita sia meno fresca. Cerco di interpretare quello che mi ha scritto come uno sfogo con me, non contro di me.

Le scrivo che mi dispiace per le incomprensioni sorte con la segretaria, forse era stanca, succede a tutti… ed anche per i lunghi periodi di attesa. Le spiego che ci sono posti anche prima, se la visita è un’urgenza… per le altre accuse, non ho voluto dare risposte, dicendole che si capisce che quando ci sia arrabbia si mette dentro ai discorsi un po’ di tutto. La saluto dicendole che spero di aver dissolto un po’ i suoi rancori.

Dopo qualche giorno mi scrive; i toni erano diversi, sembrava volesse giustificarsi cambiando in “consigli di gestione” le precedenti accuse e mi saluta con gentilezza. Percepisco che il nodo si era sciolto, il rapporto era salvo.

Le rispondo che sicuramente farò tesoro dei suoi consigli e le auguro buone feste di Natale che ricambia con immediatezza.

E.R.