SOLIDARIETA’ E CITTADINANZA ATTIVA – INSIEME SI RISOLVONO PROBLEMI SOCIALI

Una rappresentante di classe viene a conoscenza di alcuni problemi che l’amministrazione pubblica non è in grado di risolvere. Parlandone in comunità si aprono nuove strade impensate

Durante l’estate una famiglia di origine marocchina si è trasferita da Foggia nel nostro comune per avvicinarsi ai parenti. Mamma, papà e quattro figli, di cui tre in età scolare e uno di sei mesi. Abitano in una casa a  4 km dal centro paese, e da noi non c’è servizio scuolabus.

Come rappresentante di classe sono venuta a conoscenza del fatto che il papà portava i bambini a scuola prima di andare al lavoro, prima delle 7.  Per ritornare i bambini aspettavano per un’ora, fino alle 14, la sorella che frequenta le medie. Poi la mamma andava a prenderli e ritornavano tutti, col piccolo di sei mesi, a casa a piedi.

Ho condiviso la situazione con alcune persone della comunità locale
interrogandoci sul da farsi. Lì per lì non è sorta nessuna idea; si è deciso di pregare per questa situazione.
Come cittadini abbiamo interpellato anche l’amministrazione comunale  che però era impossibilitata ad intervenire in  questa situazione.

Dopo qualche giorno uno di noi si è ricordato che il pulmino dell’Associazione Calcio del paese era inutilizzato
a causa della pandemia. Abbiamo parlato col presidente dell’Associazione Calcio che, dopo essersi accordato con la direzione della Società, lo ha messo a disposizione.
Nel frattempo un nostro parente  si è ricordato di una casa disabitata  che possiamo mettere a disposizione durante l’attesa del pulmino.

Alcuni di  noi hanno ottenuto la delega per il ritiro dei bambini a scuola e così, a turno,  li portiamo direttamente a casa noi. Questa occasione ci ha permesso di conoscere di più la famiglia, d’instaurare un buon rapporto con loro e notare anche alcune loro necessità.
Sul pulmino, oltre ai bambini di questa prima famiglia, si sono aggiunti adesso anche altri che erano in difficoltà.

Tutto questo ha fatto sì che anche i nostri figli ”si prendano cura” dei loro coetanei con tanti piccoli gesti concreti.
Nel paese anche altre persone, venute a conoscenza della situazione, hanno dato il loro aiuto. Una signora di un’altra Associazione si è attivata per il doposcuola della ragazza più  grande che frequenta la prima media.

Questa situazione è stata e continua ad essere un’occasione per riscoprire i rapporti tra di noi, e per  metterci in gioco. Basta cominciare perché altri….si coinvolgano e portino avanti le cose.