TRASLAZIONI: L’ARMONIA, IL BELLO, L’UNITA’

L’ordinanza della Regione Veneto del 23 febbraio ha anticipato di quasi una settimana la chiusura della mostra TRASLAZIONI. Dispiace che questo fatto imprevedibile abbia precluso la possibilità ancora per tante persone di visitare l’esposizione, ma riteniamo che offrire l’occasione di avvicinarsi all’arte nelle sue infinite espressioni fosse si un traguardo ambizioso, ma raggiunto. Un legame accomunava tutti gli artisti e non solo quelli che esponevano opera figurative, ma anche musicisti, cantanti, poeti, narratori. Quel legame nascosto, ma vero, forte, coinvolgente è il carisma dell’unità. Dono celeste che Chiara Lubich ha ricevuto e che ha trasmesso a piene mani in tutti i continenti: a cristiani, a credenti di altre religioni, a persone di convinzioni diverse. Non a caso TRASLAZIONI si inserisce nel centenario della nascita di Chiara Lubich non per celebrare, ma per incontrare la sua persona attraverso l’arte.

Nelle arti figurative risalta l’ispirazione caratteristica di ciascun artista. Chi si esprime in colori forti, segni decisi. Chi invece preferisce forme più sfumate con colori tenui. Il bianco e il nero in forme stagliate colpiscono per il tema scelto. Le installazioni con materiali recuperati ma assemblati in modo originale stupiscono per il messaggio che trasmettono. In tutti si coglie, l’armonia, il bello: l’unità.

L’inaugurazione è stata accompagnata da un concerto vocale strumentale che accompagnava i visitatori in un’aria armoniosa che faceva meglio gustare le opere esposte.

Il secondo evento ha offerto alcuni temi di Chiara Lubich in chiave poetica e musicale. Anche qui le parole, le melodie hanno fatto sperimentare ai presenti l’unità. I ragazzi con la loro carica giovanile hanno concluso la serata coinvolgendo tutti in unico coro che esprimeva gratitudine e gioia.

“Ci siamo nutriti di bellezza” così si è espressa una persona alla fine.