LA SCOPERTA DI UNA NUOVA DIMENSIONE DELLA FRATENITA’ SACERDOTALE

 Una nuova esperienza di vita sacerdotale maturata durante un periodo di riposo tra sacerdoti
Vita comunitaria in Alto Adige con altri sacerdoti per un periodo di riposo

Da metà marzo fino a metà settembre ho dovuto lasciare la parrocchia per motivi di salute. Tre sacerdoti del Movimento mi hanno ospitato presso una canonica in Alto Adige dove vivono assieme.

A settembre, rientrando in parrocchia e d’accordo con il Vescovo, ho fatto la scelta di vivere in comunità con altri sacerdoti che pur vivendo insieme seguono la propria comunità parrocchiale.
Nel periodo trascorso lontano dai soliti impegni, avevo infatti maturato il desiderio, sempre più profondo, della vita comunitaria presbiterale. Ognuno di noi segue la propria comunità parrocchiale ma abbiamo il dono di abitare insieme e condividere le comuni sfide come sacerdoti.

L’attività parrocchiale riprende

Ho ripreso nel frattempo le consuete attività pastorali. La sera dedicata alle confessioni di genitori e padrini dei cresimandi si è presentato un solo genitore. Nell’amarezza del momento e nell’immensa chiesa vuota e silenziosa mi nasce nel cuore una preghiera: “Signore, voglio solo stare al tuo gioco. Pensaci tu”. La notte inizio a non sentirmi bene. Il medico mi  consiglia subito l’isolamento e il tampone rivela che sono positivo al COVID-19.

Positivo al Covid-19

Mi ritrovo per un attimo confuso: passare dalla vita in montagna sempre all’aria aperta al ritirarmi improvvisamente in una stanza con bagno è un bel salto per me che amo la natura e soprattutto stare con la gente.
Apro l’agenda: mi viene un nodo alla gola. Non potrò  esser presente alle Cresime, non potrò fare le prime confessioni dei ragazzi,e l’elenco continua …
Quando ero giovane e mi interrogavo sulla mia vocazione, mi dicevo: “Non di certo monaco di clausura!”. Ed ora, ecco questo scherzo della Provvidenza.
Sì, la clausura; neanche gli “arresti domiciliari” come qualcuno chiama scherzosamente la quarantena, ma la clausura perché ora ho intravisto in essa un dono e una possibilità.

Quarantena/clausura? Un dono e una possibilità

Queste circostanze mi portano a rendermi conto che il parroco non sono io, ma è Dio e che ci sono tanti modi per esser fecondi nel ministero presbiterale.
In questo momento sono isolato, ma non mi sento solo. Tantissime persone mi sono vicine e soprattutto sento che la grande famiglia del Movimento dei Focolari mi accompagna. Nella spiritualità dell’unità sto riscoprendo una marcia in più, una risorsa infinita: una risorsa che ‘salva’.

La mia nuova agenda giornaliera

Alcuni mi chiedono come trascorro le giornate … Preghiera, lettura, telefonate, messaggi.
Attraverso la TV: l’angelus da Loreto, il Santo Rosario guidato dal Card. Comastri in San Pietro.
Prego per le intenzioni di papa Francesco e della Chiesa, e ricordo le persone che mi chiedono di pregare per loro, specie i miei parrocchiani.
Alle 19.00 mi preparo per celebrare Messa …sulla scrivania! Pane, vino e PC acceso e collegato su TV 2000. Ho scoperto che  un altro sacerdote del centro Italia, anche lui in quarantena, fa la stessa cosa. Così, al momento della Comunione, rinnoviamo il Patto di Unità con un sms. E’ un gesto semplice, ma profondo, vero, che aspetto con pieno desiderio ogni giorno. Di questa cosa ho avvisato anche i parrocchiani mediante il foglio degli avvisi e so di alcuni che, nelle loro case, seguono con me la S. Messa in TV in una rete di solidarietà.

Terminata la Messa mi faccio vivo con quei parrocchiani che hanno fatto celebrare per quel giorno in suffragio dei propri defunti. Anche questo è un momento bello e sentito, dove tutti ringraziano di vero cuore perché avvertono che la preghiera per loro c’è stata veramente.

Scoperta di quante cose positive si trovano in internet

Dopo cena le prime sere della quarantena guardavo in internet un po’ di cose: ed è stata una vera scoperta! Quanti video documentari, trasmissioni televisive di qualità e altro ci sono in rete su Chiara Lubich, sull’Opera di Maria, sui primi focolarini e focolarine! Quante interviste  su vari giovani di cui è in corso la causa di beatificazione: Chiara Luce Badano, Carlo Acustis, e tanti altri … che gioia!
Da qualche sera ho cominciato a guardare i Collegamenti CH. E mi gusto questi capolavori di vita vissuta.
I“telegiornali di Chiara” sono una meraviglia, perché non mostrano un mondo utopico, ma l’altra faccia della medaglia che tanti TG nazionali e locali non mostrano. E’ meraviglioso riscoprire la vitalità dei Focolari e tanti frutti di ogni specie sparsi in tutto il mondo nato da quel “sì” a Dio di Chiara nel 1943. E’ una continua iniezione di fiducia e speranza, un tempo in cui Dio non mi abbandona e mi ama immensamente
Ho potuto anche leggere con attenzione l’enciclica Fratelli Tutti: l’antivirus della fraternità.

Dio non manca di farmi continue sorprese nella scoperta dei suoi doni e di farmi sperimentare la fecondità del mio ministero. Anche da una stanza di pochi metri quadrati.

don Stefano