SONO STATA BENE FINO AL MIO COMPLEANNO: 82 ANNI. POI TAMPONE POSITIVO

Un’anziana ricoverata in reparto Covid si mette a vivere il momento presente e scopre una creatività e delle capacità fino ad allora sconosciute

Sono stata bene, benissimo, fino al giorno del mio compleanno , quando a fine novembre ho compiuto 82 anni. Poi un brivido…uno svenimento…un tampone rapido positivo: COVID!

Ed eccomi all’ospedale, 

nel reparto degli infettivi. Poteva capitarmi di tutto! Mi vedevo già intubata in terapia intensiva, senza poter più riabbracciare nessuno… e, data l’età, nella fila infinita di bare anonime…trasportate in un inceneritore, senza nemmeno una benedizione. Ero disperata.

Qualche giorno dopo, però (era il 7 dicembre) ho avvertito con chiarezza che stavo vivendo un momento prezioso: potevo far dono della mia vita, prima di conoscerne la sorte. Non ho chiesto a Dio la guarigione, ma in quel momento Gli ho offerto la mia vita , perché succedesse quanto Lui voleva, quello che aveva pensato per me da sempre. Ho sentito che non era importante né ciò che era stato prima, né quel che sarebbe successo dopo. Avevo un’occasione unica per dirgli il mio Sì…

Mi son sentita liberata da qualsiasi preoccupazione e ho cercato di vivere i giorni, le ore, i minuti che avevo ancora a disposizione, senza più pensare al futuro.

Accorgendomi di chi mi stava attorno, della mia compagna di stanza, del personale ospedaliero, degli addetti alle pulizie etc…  mi è venuta una gran gioia, che non avevo prima e una spinta ad amare tutta nuova. Così si diventa creativi, si scoprono dentro di noi capacità che neppure si sapeva di avere. Del resto  non c’è da meravigliarsi perché è Lui che mette in noi quella   sorgente di acqua viva, che più  dà e più zampilla in eterno”.

La sera stessa  la mia salute peggiora: una forte emicrania, viene a mancare l’ossigeno,  la febbre aumenta fino a superare i 39 gradi. Il personale medico fa quello che può, ma lo vedo preoccupato. Nonostante l’ossigeno aggiunto, la concentrazione nel sangue diminuisce sempre più, fino a raggiungere valori intorno agli 80!  Sento chiara la voce di Gesù che mi ripete una frase, letta in un santuario mariano, 20 anni prima:

QUI COMANDA MIA MADRE RIVOLGETEVI A LEI!

Mi affido a Maria, dicendole che  la medicina sembra non bastare, che veda Lei… e mi addormento!

Mi risveglio la mattina seguente alle cinque. Mi sento una persona nuova.

Non più vomito, non più crisi respiratoria, niente febbre. L’infermiera di turno, dopo aver misurato la concentrazione di ossigeno tutta la notte, annuncia trionfante: 95!!  Insomma completamente guarita. Sembra un sogno, ma è realtà…

E’ tutto vero! La Parola di Dio è Dio. E Dio è Amore. Quando si ama, si vive una grazia speciale e tutto diventa chiaro.
Ancor più quando l’amore di uno poggia sull’amore di tanti amici riuniti insieme, tutti per un unico scopo:  pregare per chi sta peggio, ma volendosi bene l’un l’altro, di un amore reciproco, che attira quella speciale promessa di Gesù di essere in mezzo a loro.
Abbiamo così poco tempo e siamo così esposti all’imprevedibile, che è meglio non perdere quest’occasione, che  ci porterà nel cuore della Trinità e non avremo più paura di quanto ci potrà accadere.