A raccontarci l’esperienza è Alessandro Ongaro, operatore Caritas referente per la giustizia riparativa: “Il progetto si articola in tre livelli di azioni: sensibilizzazione, formazione, attività pratiche – ci spiega -. Per le prime andiamo nelle comunità o nelle scuole per far conoscere il paradigma riparativo, con interventi di una serata o di una mattina, calcolati su uno o due appuntamenti di due-quattro ore, dove l’obiettivo è dire che c’è un altro modo per guardare al reato o a quelle situazioni che ci sono nelle comunità che non necessariamente costituiscono un reato dal punto di vista di legge, ma hanno costituito una frattura, un’ingiustizia, un conflitto”. continua a leggere