UNA CITTA’ TUTTA D’OR

Qualche anno fa, a Mezzano di Primiero, alla presentazione del libro “Silvia prima di Chiara” sull’infanzia e giovinerzza di Chiara Lubich a Trento, chiedemmo all’autore, Nino Carella, quando questa bella storia dei primi tempi sarebbe proseguita col racconto delle mariapoli di Primiero negli anni cinquanta.

Ora il libro è arrivato: s’intitola “Una Città tutta d’Or” ed è opera degli storici Lucia Abignente e Giovanni Delama.

Ci aspettavamo un libro che ci raccontasse come una “favoletta” la storia di quegli anni magici, di quelle ragazze e dei loro amici, i canti, le gite delle mariapoli, le persone e gli episodi della valle in quegli anni. Ma il libro è diverso, assai diverso da quello che ci aspettavamo.

Gli episodi, i fatti e le persone ed i luoghi ci sono: ci sono tutti, ben descritti, ben documentati, con l’annotazione puntuale di ogni fonte storiografica.

Ma il racconto puntuale dei fatti e dei luoghi sembra perdersi, immerso, quasi annegato dalla narrazione vera dell’opera il cui intento pare essere il tentativo di far rivivere al lettore quel che accadeva nel cuore delle persone, più o meno ignare, quando arrivavano in questa benedetta valle.

Sembra che gli autori si preoccupino innanzi tutto di narrare il vero mistero di ciò che si respirava a Primiero negli anni cinquanta; quando arrivavi tra questa gente che sulle prime non capivi ma che ti affascinava e ti attraeva; e ti innervosiva perfino il non capire cosa avessero queste persone per attrarti così tanto.

E poi la luce, incredibile ma vera, che ti cambiava la vita.

E negli anni cinquanta passano di qui giovani e vecchi, persone sconosciute o illustri come vescovi, grandi predicatori, parlamentari e perfino sorelle dei papi di allora…

Il libro cerca di narrare proprio la “luce della mariapoli”, il mistero del clima di pentecoste che l’ignaro visitatore trovava in questa benedetta valle.

Questo ci è parso il vero significato del libro, e per questo il libro ci è parso prezioso.

Roberto di Pietro

scheda del libro