LA PANDEMIA NON HA FERMATO L’APPUNTAMENTO DI “INSIEME PER L’EUROPA”

Duecento postazioni in quattro fusi orari hanno permesso l’annuale incontro degli Amici di “Insieme per l’Europa”

La pandemia non ha fermato l’appuntamento annuale degli “Amici” di “Insieme per l’Europa”, la rete ecumenica composta da oltre 300 Movimenti e Comunità di varie Chiese cristiane. Anziché ritrovarsi in Polonia, come era stato deciso l’anno scorso, con l’aiuto della tecnologia, la giornata di sabato 14 novembre ci ha visto radunati, in videoconferenza. Duecento le postazioni da venti paesi di quattro fusi orari: da occidente ad oriente, dal Portogallo alla Russia, anche alcuni rappresentanti del Comitato italiano di Padova.
Le traduzioni simultanee in italiano, francese, tedesco, inglese hanno permesso a tutti di seguire l’evento.
Lo scopo del nostro ritrovarsi è stato condividere le esperienze vissute dal novembre scorso. Abbiamo condiviso come i singoli Carismi connessi in questa rete stanno rispondendo alle sfide che la pandemia ha imposto a tutti. La realtà di “Insieme per l’Europa”, infatti, ci aiuta a trasformare i doni di cui Dio ci ha dotato attraverso i Carismi, in relazioni che costruiscono fraternità e solidarietà.

La riflessione iniziale su un brano degli Atti degli Apostoli ha sottolineato l’urgenza per i cristiani di dirigersi verso le periferie.  Periferie non solo dei poveri, ma anche di quel mondo economico o politico che non ci conosce. I carismi, infatti, non sono mai stati solo un fatto puramente religioso, sono di più: il loro compito è rendere più bella la terra, non solo le chiese.  Stimolante e molto ricca la carrellata di esperienze dai vari paesi.

Si andava dalla comunione fra Movimenti cristiani e istituzioni civili a Lesbo per aiutare i rifugiati, alla testimonianza di comunione fra 12 chiese diverse come in Slovacchia e Ucraina, alle esperienze di sostegno ai politici per il difficile lavoro di questo periodo in Svizzera. Non è mancato il sostegno, in nome del comune amore a Maria, a persone di fede islamica ingiustamente attaccate in Francia dopo i recenti attentati terroristici. Numerose le iniziative di aiuto alle persone e alle famiglie diventate povere a seguito della pandemia come pure i cento modi inventati per restare uniti nella preghiera che hanno toccato anche persone che non frequentano le chiese….

In tutti era forte la gioia di ritrovarsi fratelli. Gioia anche per la creatività emersa nelle testimonianze e per la bellezza di queste diversità: un forte incoraggiamento per una comunione sempre più intensa.

Possiamo dire che abbiamo visto una nuova forma di Chiesa in cui i Carismi presenti in” Insieme per l’Europa” portano avanti un movimento di ascolto, di preghiera, di cultura dell’alleanza, di cultura dell’incontro, di amore per i poveri.  Questi cinque aspetti sono i punti che ci hanno accomunati nel rispondere a questa crisi perché tutto nasce sempre dal patto dell’amore scambievole che Gesù chiede nel Vangelo e che rinnoviamo ad ogni incontro.

Ed ora andiamo avanti sulle piste già iniziate, aperti ai segni dei tempi e consapevoli che i programmi non sono fissi, perché, come usavano dire Helmut Nicklas, Chiara Lubich, Andrea Riccardi, i promotori, 21 anni fa, di “Insieme per l’Europa”: lo spartito è scritto in Cielo.

La condivisione fra tutti noi ha fatto crescere l’amicizia fra gli appartenenti ai vari Movimenti e Comunità, facendoci vivere la Chiesa come Comunione e ci ha stretti ancora di più in unità, ha alimentato la speranza e l’ha fatta crescere.

Ora ci aspetta un cammino di preparazione per gli eventi del 9 maggio 2021, Festa dell’Europa, a cui stiamo lavorando anche in Italia assieme agli altri 19 paesi della rete.  L’intento è di mostrare una nuova cultura in Europa, basata sull’unità del popolo di Dio, in cui ciascuno, in comunione con la propria Chiesa, offre risposte concrete alle sfide di oggi.

Andreina e Alberto Zurlo, Lucia Marini