AIUTARSI L’UN L’ALTRO

Fare proprie le esigenze degli altri: nel lavoro e nel sociale superando le proprie predispozioni d’animo

Al lavoro quest’anno c’è una nuova collega: non conosce l’ambiente scolastico e neppure il tipo di lavoro. Il ritmo incalzante di scadenze, la tipologia di istituto e questo stato di emergenza dovuto alla pandemia non ci permette di affiancarla nell’approccio alla sua postazione.

Per disposizioni ministeriali  inizia quasi subito il lavoro “agile” da casa e da sola senza confronto con i colleghi cade  in errore…
Viene richiamata durante una riunione: l’umiliazione è forte!
Percepisco il suo disagio e  la sensazione di sentirsi quasi braccata….
Cosa posso fare?
Le dico che posso darle una mano,  ma fuori dall’ambiente di lavoro. Rimane in me il dubbio di aver fatto o meno la cosa giusta. Fissiamo il giorno e organizziamo tutto per il nostro incontro.
E proprio quel giorno il passaparola dice: AIUTARSI L’UN L’ALTRO.
Qui la certezza che QUELLA era la strada giusta!
Che grande gioia!

Subito dopo nel parcheggio del supermercato incontro un ragazzo, extracomunitario, mi segue per avere l’euro del carrello… Solitamente non accondiscendo, ma guardo negli occhi il ragazzo e gli dico che non dovrebbe fare accattonaggio. Lo sa ma mi spiega che lavorava nei campi e adesso con il freddo lo hanno lasciato a casa… I suoi occhi mi dicono la verità!
Gli lascio il carrello lo saluto e gli auguro ogni bene. Salgo in auto e commossa per la fortuna che ho, ringrazio Dio per ogni cosa!