CONDIVIDERE PER SUPERARE I MURI

Faccio parte del direttivo di un gruppo che opera nel sociale. Si Doveva inviare ad un ente pubblico una lettera importante ed urgente per richiedere della documentazione che precedentemente non ci era mai stata consegnata.

Proprio per questo fatto la lettera terminava con una frase determinata che annunciava una denuncia pubblica per l’eventuale nuova inadempienza. Come sempre abbiamo condiviso la lettera  tra tutti prima di spedirla. Qualcuno ha risposto subito che la lettera era perfetta ma la frase finale era ricattatoria e priva senso civico.

È iniziato uno scambio di messaggi sulla frase: chi sosteneva che non era ricatto  far valere il diritto di accesso agli atti e chi invece sosteneva che non potevamo arrogarci questo diritto.

Per tutto il giorno c’è stato un continuo rimbalzo di queste posizioni sempre più forti, tanto da pensare di riscrivere tutta la lettera. Dopo una cinquantina e più di messaggi e chiamate personali  i toni erano sempre più alti: si erano costruiti dei muri.

Ero molto addolorata nel vedere queste forti incomprensioni. Ho condiviso con una persona del gruppo questa situazione e ho chiesto ad altri di pregare per questo fatto.

Alla fine della giornata, stanca dopo tanti tentativi, mi sembrava di aver fatto di tutto, ma più forte dentro di me sentivo che non potevo lasciare questa spaccatura.

L’amare non ha mai una misura predefinita. Così ho provato a lanciare una ennesima mediazione con una proposta di modifica della famosa frase finale della lettera.  Una persona ha scritto che andava bene, poi un’altra…e alla fine abbiamo tutti condiviso la nuova scrittura. Dopo due giorni di tensione si è potuto spedire la lettera frutto dell’unità che tutti hanno cercato di costruire rielaborando le proprie idee dopo aver accettato le idee degli altri.