CON GLI OCCHI SI COMUNICA ANCHE DIETRO LA MASCHERINA

Nel sorridere agli altri, anche se col viso seminascosto, si vince la malinconia

Nei primi mesi della pandemia quando ci è stato “imposto” di portare la mascherina mi sono sentita un po’ in difficoltà!  Ho sempre pensato che uno dei miei punti dii forza nelle relazioni con l’altro fosse il mio sorriso e ora dovevo nascondermi dietro ad un pezzo di stoffa!  Cosa farò?

Un giorno, sempre di quei primi mesi, per allentare la tensione ad un’infermiera che chiedeva di entrare in laboratorio, andando verso la porta gesticolavo con la mano e dicevo che no, non potevo farla entrare.  Apro la porta e lei mi dice: ”non ti credo, hai gli occhi che ridono!” … Da questa frase che mi ha riempito il cuore, ho capito che potevo ancora dare “la buona parte di me”.

Col tempo la pandemia ci ha messo alla prova nel fisico, nel morale, nello spirito. Perdurando questa situazione anchio avvertivo un po’ di sconforto, con momenti di tristezza, di solitudine e, vivendo sola, sentivo come un peso il  non avere una famiglia.

“Il Signore è mia Luce e mia Salvezza, di chi avrò timore?”  Questa frase mi ha fatto raccogliere dentro di me tutte le forze e mi sono riproposta di cercare e ritrovare Quella Luce.

Dietro questa mascherina cammino per i corridoi del laboratorio e mi ritrovo spesso a sorridere e quando incrocio gli sguardi dei miei colleghi e noto che i loro sguardi tesi, incrociando il mio, si distendono e sorridono anche loro.

Almeno per quell’attimo, quindi, ritrovo la mia luce e spero di portarne un po’ anche a loro.

Gio