UNA NUOVA PATRIA, UNA NUOVA FAMIGLIA …..

Con mio marito ci siamo conosciuti da piccoli quando eravamo alle elementari e ci incontravamo agli incontri gen (i giovani del movimento dei focolari). Poi lui era partito per l’Italia dove ha frequentato una scuola di formazione per acquisire la qualifica di elettricista.

Questa formazione gli ha permesso di trovare subito un lavoro. Eravamo rimasti amici e ogni tanto mi scriveva una lettera. In una di queste lettere mi chiedeva se potevamo volerci bene, amarci e costruire una famiglia insieme. Io ho cominciato a pregare perché avevo paura di sbagliare la mia scelta del marito poiché avevo degli altri pretendenti in Burundi. Ho chiesto a Gesù che mi facesse capire e una notte ho sognato che proprio Marco doveva essere mio marito. Dopo un anno di corteggiamento per lettera gli ho detto di sì.

Così un giorno è ritornato in Burundi e abbiamo celebrato il nostro matrimonio l’11 agosto 2001. Lui è tornato in Italia dopo la licenza matrimoniale per chiedere il permesso di ricongiunzione familiare con me che ero diventata la sua moglie. Il permesso però è arrivato dopo quattordici mesi e così sono arrivata in Italia il 13 ottobre 2002.

Era per me un salto molto grande lasciare la mia patria, la mia famiglia i miei parenti per andare in un posto sconosciuto dove conoscevo appena solo mio marito. Mi preoccupava anche il fatto che in Italia essendo ricchi, nessuno aveva più niente da chiedere al Signore poiché avevano già tutto. Mio marito però mi ha rassicurata dicendomi che non era proprio così perché c’erano anche delle persone buone.

Quando sono arrivata subito sono stata accolta dalle famiglie del movimento che conoscevano Marco . Queste mi hanno fatto una bella festa di benvenuta. Sembrava che loro mi conoscessero già da tempo. Poi, sulla porta della camera da letto ho trovato un biglietto con la scritta “benvenuta ” e dentro c’era un lenzuolo raffinato. Non mi dimenticherò mai di questo.

Avevo il problema della lingua, non sapevo muovermi nella nuova città così una signora di quelle famiglie si è presa l’impegno di accompagnarmi per un mese di seguito presso una scuola di lingua italiana in modo che io potessi cominciare a comunicare. La mia preoccupazione cominciava a lasciarmi poiché mi sono sentita subito accolta da questi nuovi amici.

Marco aveva il lavoro a tempo determinato che non ci permetteva di fare un mutuo per comperare una casa in Burundi che per noi era una occasione da non perdere. Il marito della stessa signora ha dato la propria fiducia alla banca per permetterci di comperare quella casa. Per noi è stata una cosa grande poiché mai ci saremmo aspettati questo da queste persone.

Marco ha lavorato tanti anni da solo perché nel frattempo abbiamo avuto tre figli ma non ci è mai mancato niente poiché è arrivata sempre tanta provvidenza.
Ultimamente ci è stata data la possibilità di comperare in occasione la casa dove abitiamo. Per fare questo acquisto abbiamo trovato due amici del movimento che ci hanno anticipato dei soldi sulla fiducia così abbiamo potuto fare un mutuo più esiguo per comperare la casa dove ora abitiamo.

Dopo molti anni posso dire che avere trovato dei cristiani , la famiglia dei focolari che mi ha accolto, mi ha aiutato, ha fatto in modo di accompagnarmi quando avevamo dei problemi ci hanno fatto trovare una nuova patria, una nuova famiglia, una nuova parrocchia e di questo siamo grati a Dio e lo ringraziamo