Il Papa: evangelizzare educando ed educare evangelizzando

Nell’udienza ai Fratelli delle scuole cristiane, Leone XIV richiama l’importanza di vivere la docenza come “ministero e missione” per aiutare i giovani a dare il meglio di sé secondo il disegno di Dio, trasformando le sfide dell’epoca contemporanea in “trampolini di lancio”. Centrale il richiamo alla “sinergia” tra tutte le componenti educative

Da Vatican News – Isabella Piro – Città del Vaticano

I giovani come “un vulcano di vita” e gli insegnanti come ministri e missionari: sono le due immagini del mondo della scuola offerte da Papa Leone XIV nell’udienza ai Fratelli delle scuole cristiane – ispirate da San Giovanni Battista La Salle -, ricevuti stamani, 15 maggio, nella Sala Clementina. Sullo sfondo dell’incontro, due ricorrenze particolari: il terzo centenario della promulgazione della Bolla In apostolicae dignitatis solio, con cui Benedetto XIII approvò l’Istituto e la Regola (26 gennaio 1725), e il 75° anniversario della proclamazione, da parte di Pio XII, di La Salle come “Patrono celeste di tutti gli educatori” (1950).

I giovani sanno fare cose meravigliose, ma devono crescere in armonia

Nonostante la storicità, tuttavia i Fratelli delle scuole cristiane non hanno perso la loro attualità: il Pontefice lo sottolinea nel suo discorso, evidenziando come la capacità di La Salle di rispondere con creatività alle tante difficoltà della sua epoca, inoltrandosi anche “in sentieri nuovi e spesso inesplorati” (fu proprio questo santo e pedagogo francese, ad esempio, ad avviare la “rivoluzione pedagogica” dell’insegnamento rivolto alle classi e non più ai singoli alunni) debba essere un modello di riferimento ancora oggi.

I giovani del nostro tempo, come quelli di ogni epoca, sono un vulcano di vita, di energie, di sentimenti, di idee. Lo si vede dalle cose meravigliose che sanno fare, in tanti campi. Hanno però anche loro bisogno di aiuto, per far crescere in armonia tanta ricchezza e per superare ciò che, pur in modo diverso rispetto al passato, ne può ancora impedire il sano sviluppo.

Isolamento, superficialità, individualismo: le sfide di oggi

Oggi come ieri, infatti – continua Papa Prevost – le giovani generazioni si trovano ad affrontare numerosi ostacoli:

Pensiamo all’isolamento che provocano dilaganti modelli relazionali sempre più improntati a superficialità, individualismo e instabilità affettiva; alla diffusione di schemi di pensiero indeboliti dal relativismo; al prevalere di ritmi e stili di vita in cui non c’è abbastanza posto per l’ascolto, la riflessione e il dialogo, a scuola, in famiglia, a volte tra gli stessi coetanei, con la solitudine che ne deriva.  leggi tutto

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