Digiuni e sdegno per Gaza, le scelte politiche da compiere
Giornata dei sudari bianchi indetta il 24 maggio in tutta Italia. Il gesto del digiuno promosso dal movimento nato a Marghera è ora fatto proprio il 26 maggio anche dalla rete degli amministratori locali della rete di Trieste. La questione aperta della revoca del memorandum militare tra Israele e Italia
Da Città Nuova –
Nella giornata di sabato 24 maggio 2025 molte piazze in Italia sono state coperte con le lenzuola bianche, simbolo dei sudari che coprono, come gesto di estrema pietà, i corpi irrigiditi dalla morte nella Striscia di Gaza.
L’iniziativa “Come si fa a piangere 50 mila morti?” è stata lanciata ancora una volta fuori dai canali istituzionali, da Paola Caridi e da Tommaso Montanari. L’orrore pubblico per ciò che accade in quell’area sta ormai attraversando le frontiere degli ambienti tradizionalmente vicini alla causa palestinese e al rispetto dei diritti umani. Proprio il 24 maggio è giunta la notizia della morte per bombardamento di 8 dei 9 figli di Alaa Al-Najjar, pediatra palestinese rimasta a Gaza per curare le vittime di un’azione di guerra senza fine decisa dal governo Netanyahu dopo la strage perpetrata da Hamas il 7 ottobre 2023.
La reazione armata israeliana, pur giustificata da molte autorità occidentali, è stata da subito sproporzionata, senza alcun limite dettato dalla presenza degli ostaggi israeliani rapiti da Hamas a scopo di deterrenza, con grande preoccupazione per i loro familiari che non hanno mai smesso di contestare il governo di Tel Aviv che, nel frattempo, ha continuato a sostenere l’invasione violenta dei coloni in Cisgiordania.
[…] Ormai non si contano più gli appelli dell’Onu e di tutte le ong impegnate a portare soccorso alla popolazione affamata di Gaza. Una delegazione di attivisti e parlamentari italiani ed europei si è recato dal 15 al 19 maggio al valico di Rafah per chiedere, invano, di forzare il blocco degli aiuti bloccati sul confine della Striscia di Gaza. Al loro ritorno hanno organizzato un sit in davanti Montecitorio. L’istanza è molto semplice, come ribadisce Luisa Morgantini di Assopace Palestina «L’Italia e l’Unione Europea devono sospendere immediatamente ogni fornitura militare a Israele e adottare sanzioni economiche e diplomatiche efficaci, come previsto dal diritto internazionale nei confronti di chi si rende responsabile di crimini di guerra e contro l’umanità».
[…] Finora ogni presa di posizione esplicita a favore del popolo palestinese esposto ad un massacro in diretta mondiale è stata frenata dal timore di essere tacciati di antisemitismo. Una riserva che ha le sue ragioni nel on aver fatto i conti sulle complicità storiche del nostro Paese nell’Olocausto. Una preoccupazione che non ha certo impedito a noti esponenti ebrei italiani, da Gad Lerner ad Anna Foa, di condannare l’azione del governo israeliano. Come sempre si tratta di salvare la propria umanità. Lo dimostra la foto pubblicata da Lerner con decine di donne israeliane che mostrano le foto dei bimbi palestinesi massacrati dai bombardamenti delle truppe dell’Idf.
[…] Oltre la solidarietà con la popolazione martoriata di Gaza, esistono nodi politici da sciogliere in tempi brevi. Come fa notare infatti Peacelink, «dal 2003 l’Italia ha un accordo militare con Israele che consente lo scambio di tecnologie, brevetti, software e informazioni riservate, coperto da segreto militare. Memorandum Italia-Israele. Questo Memorandum d’intesa, ratificato nel 2005, si rinnova automaticamente ogni 5 anni. Il prossimo rinnovo avverrà l’8 giugno 2025». leggi l’articolo intero