Gaza: non possiamo essere complici del massacro
Israele ha dirottato la nave umanitaria che portava aiuti a Gaza, fermando gli attivisti che erano a bordo. Intanto, palestinesi e israeliani portano a piedi cibo a Gaza. La grande manifestazione di Roma per la pace e il blocco dei portuali di Genova e Marsiglia ai carichi di armi diretti in Israele. Manfredonia, Acli: Condanniamo il 7 ottobre, ma non può esserci equidistanza da questa invasione premeditata e feroce
Da Città Nuova –
Dove erano nascosti i pericolosi terroristi di Hamas sulla nave umanitaria Madleen che portava aiuti alimentari a Gaza, affamata da mesi dal governo israeliano?
Saperlo ci aiuterebbe a capire con quale diritto il premier Benjamin Netanyahu abbia potuto far sequestrare l’imbarcazione della Freedom Flotilla Coalition in acque internazionali, dopo aver spruzzato una sostanza irritante sugli occupanti.
La nave umanitaria della Freedom Flotilla diretta a Gaza. Foto Ansa, Instagram/Freedom Flotilla
Sulla nave non c’erano armi, non c’erano attentatori. C’erano solo pacchi pieni di cibo. Non c’era nemmeno una minima scusa che consentisse l’arrembaggio della Madleen, se non la volontà di continuare ad affamare i palestinesi di Gaza e di bloccare una simbolica iniziativa internazionale in loro sostegno.
Le persone sequestrate arbitrariamente, che poi saranno rimpatriate, sono da anni impegnate per i diritti umani: dall’attivista per il clima Greta Thunberg all’europarlamentare franco palestinese Rima Hassan, all’attore Liam Cunningham, a Sergio Toribio, Yasemin Acar, Thiago Avila, Marco Van Rennes, Baptiste Andre, Omar Faiad, Pascal Maurieras, Yanis Mhamdi, Şuayb Ordu, Reva Viard.
Prevedendo il peggio, prima di essere abbordati, gli attivisti, seguiti da ore dai droni israeliani, avevano chiesto con appelli sui social network ad amici e parenti di sensibilizzare i propri Paesi per la loro liberazione: Svezia, Turchia, Francia, Germania… continua a leggere