Leone XIV: la pace è prendere posizione dove la dignità umana è calpestata

Decidere da che parte stare, seguire quel fuoco che Dio ha portato nel mondo. Il Papa nell’udienza giubilare in Piazza San Pietro, preceduta da un giro in papamobile, ricorda Dorothy Day, attivista statunitense che cambiò la sua vita dopo l’incontro con il cattolicesimo, dedicandosi completamente agli scartati del primo Novecento e diventando una promotrice di riconciliazione

Da Vatican News – Benedetta Capelli

Un fuoco che accendendosi trasforma il cuore e la vita, esorta a “prendere posizione”, a sperare in un cambiamento, a modificare la realtà trasformando “l’indignazione in comunione e in azione” per diventare così operatori di pace come la giornalista Dorothy Day. È il cammino che Papa Leone, dopo un giro in papamobile tra i fedeli, disegna nella catechesi dell’udienza giubilare di oggi, 22 novembre, in Piazza San Pietro, Giubileo dei Cori e delle Corali.

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Il fuoco di cui parla è quello dell’amore di Dio che Gesù porta sulla terra che accende “il fuoco del desiderio nei nostri cuori”. “In un certo modo – spiega il Pontefice – Gesù ci toglie la pace, se pensiamo la pace come una calma inerte”. Quella però “non è la pace di Dio”.

La pace che Gesù porta è come un fuoco e ci chiede molto. Ci chiede, soprattutto, di prendere posizione. Davanti alle ingiustizie, alle diseguaglianze, dove la dignità umana è calpestata, dove ai fragili è tolta la parola: prendere posizione. leggi tutto