Card. Pizzaballa: “Gioiamo per la fine delle ostilità a Gaza, la nostra Chiesa non parla la lingua della resa dei conti”
Il cardinale Pierbattista Pizzaballa accoglie con cauta speranza la possibile tregua a Gaza e denuncia il fallimento della logica della forza, che ha devastato territori e coscienze. “Non dobbiamo abituarci alla sofferenza”, scrive alla diocesi. La Chiesa è chiamata a una narrativa che costruisca giustizia, relazioni e orizzonti di pace
Da AgenSir – Riccardo Benotti
“Gioiamo soprattutto per la fine delle ostilità, che ci auguriamo non sia temporanea, e che porterà sollievo agli abitanti di Gaza”. Il card. Pierbattista Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme dei Latini, si rivolge alla diocesi con una lunga lettera all’indomani delle notizie su una possibile liberazione di ostaggi israeliani e prigionieri palestinesi e su un primo spiraglio di tregua. “È un primo passo importante e lungamente atteso – scrive -. Nulla è ancora del tutto chiaro, molto resta da definire, ma siamo lieti che vi sia qualcosa di nuovo e positivo all’orizzonte”.
Continui massacri di civili, fame, sfollamenti, detenuti, ospedali inaccessibili. Ma anche in Cisgiordania la situazione continua a peggiorare, tra assalti quotidiani e isolamento dei villaggi.
Davanti a un conflitto che ha profondamente segnato la vita della Chiesa locale, Pizzaballa richiama alla necessità di non lasciarsi travolgere dal disorientamento: “È proprio qui che, come Chiesa, siamo chiamati a dire una parola di speranza, ad avere il coraggio di una narrativa che costruisca, che apra orizzonti”.
La logica della forza e il rischio di abituarsi alla sofferenza
“La violenza spropositata ha devastato non solo il nostro territorio, ma anche l’animo umano”, denuncia il Patriarca: “Rabbia, rancore, sfiducia, odio e disprezzo dominano troppo spesso i nostri discorsi e inquinano i cuori. Corriamo il rischio di abituarci alla sofferenza, ma non deve essere così”. Il cardinale mette in guardia dalla logica della forza, “diventata criterio politico, culturale, economico e, a volte, anche religioso”, ricordando che “la storia ha già mostrato cosa produce questa logica”. continua a leggere