TUTTO SI PUO’ FARE CREDENDO A DIO IN ME
Tanti semplici ma essenziali episodi di condivisione in questo periodo di pandemia
In questo periodo di Covid, vari sono stati i momenti di condivisione. Soprattutto sostegno con l’ascolto di angosce, a volte disperazioni con amiche o famigliari che avevano loro cari ricoverati in ospedali Covid.
La mamma 85enne, di una mia amica, da 1 mese positiva, sotto ossigeno e plurifratturata, è ancora in ospedale. E’ un continuo sostenere e ascoltare la sua angoscia e disperazione per la madre, con telefonate e messaggi.
Con una mia zia 90enne, pure positiva e sotto ossigeno in ospedale, mi adopero nell’ascoltare i miei cugini nel dare speranza e condivisione nelle varie emozioni e sospensioni. Anche per la famiglia di un mio fratello, interessata dal virus, in quarantena in casa, il mio condividere è andare a fare più volte le spese al supermercato. Con un altro fratello un giorno abbiamo preparato una merenda per loro: uno ha preparato un termos di tè, l’altro dei dolci fatti in casa e abbiamo appoggiato il tutto sul loro davanzale.
Ho avvertito che tutto si può fare, credendo a Dio in me. E’ Lui la mia luce, come dice il commento della pdv di dicembre “.. risolveva ogni cosa, il peso non c’era più, perché se l’era preso lui”.

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