VALENTINO, UN VICINO DI CASA CHE NON ESCE MAI E SOFFRE DI SOLITUDINE
Voler bene alle persone sole consiste anche nel cercare le loro attitudini e farle mettere in gioco per ridare un po’ di serenità
Iniziando la giornata mi sono chiesto: come posso amare, adesso?
Ho un vicino di casa, Valentino, che non esce mai e ha pochissimi rapporti, insomma soffre di solitudine. So che è un appassionato di falegnameria e allora gli chiedo di aiutarmi a sistemare una mensola. Decisamente farei meglio senza di lui, mi sentirei più libero e deciso nel lavoro. Mi metto comunque a sua disposizione adattandomi al suo ritmo un po’ lento di fare le cose e alla sua visione del lavoro. Un bell’esercizio di pazienza e di amore. A lavoro finito mi regala delle bottiglie di vino. Lo vedo soddisfatto e sorridente.
Valentino è un assistito dalla San Vincenzo parrocchiale di cui faccio parte. C’è un bel rapporto con lui che è veramente una persona indigente. Chiede l’elemosina alle porte delle chiese. È devoto a Maria: nel giardinetto della sua casa ha fatto, con materiale di recupero, un altarino per la Madonna.
Mi è molto affezionato. Mi dicono che sono due giorni che non esce di casa. Corro a trovarlo e lo trovo immobile a letto. Con fatica mi dice che è caduto, che gli duole una spalla e che sono due giorni che non mangia. Telefono subito al pronto soccorso. Gli riscontrano una frattura e, in aggiunta, la positività al Covid; così lo ricoverano. Gli porto una confezione di tabacco con delle cartine per farsi qualche sigaretta, così per un po’ non avrà bisogno di raccogliere cicche per terra.
A.S.

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