AMORE CONCRETO: BASTA UN SALUTO AFFETTUOSO, LA DISPONIBILITÀ AL SERVIZIO PER SENTIRCI FELICI

Piccoli gesti d’amore fanno dimenticare le delusioni sportive riempendo il cuore di gioia

Sono Rita, ho nove anni. Domenica scorsa sono partita presto da casa per trovarmi alle ore 8 in palestra a Thiene per partecipare alla mia prima gara regionale di karate. Ero molto emozionata.

Avrei dovuto gareggiare per prima, invece sono stata l’ultima, ero stanca e speravo di vincere. Invece non ho vinto, mi sono arrabbiata ed ero triste.

Dopo pranzo sono andata con i nonni a messa al santuario di Monte Berico a Vicenza. Ci siamo seduti vicino ad una vecchietta che stava in piedi tenendosi alla sedia con le mani tremolanti. Mi sono avvicinata, l’ho salutata e la vecchietta si è illuminata: le ho dato la mano e poi l’ho abbracciata. Ad un certo punto mi ha detto: “tu hai l’amore in cuore…sei un angelo”.

Alla fine della messa l’ho accompagnata all’uscita e ci siamo date l’ultimo abbraccio e così ci siamo lasciate. Iniziava un’altra messa e siamo rimasti perché eravamo arrivati a metà della messa precedente. La suora che organizzava la celebrazione chiede alla nonna di leggere una lettura e al nonno le preghiere dei fedeli.

Io guardo le preghiere e le leggo. Allora il nonno mi chiede se voglio leggerle io: non l’avevo mai fatto, ma mi sento sicura e gli dico sì. Al momento della lettura delle preghiere andiamo insieme sul pulpito a leggere: io leggo l’ultima preghiera; avevo un po’ di paura ma vicino al nonno mi sono sentita tranquilla e sicura.

La vittoria al karate sarebbe stata bella ma sarebbe passata presto… invece la gioia vissuta amando mi ha riempito il cuore e sono proprio contenta, Gesù non si lascia vincere in generosità.