Prove di accoglienza ….

Nel mio paese da un paio di mesi sono ospiti due gruppi di persone rifugiate provenienti prevalentemente dall’africa sub sahariana, alcuni musulmani altri cristiani. Durante l’emergenza emigrati di questo fine estate la prefettura ha individuato nel nostro piccolo paese la possibilità di ospitare due gruppi di stranieri, alloggiandoli a 200 mt l’uno dall’altro per un totale di 50 emigrati. Non vi dico il clamore che ha fatto questo avvenimento. Tutti ne parlavano e molti erano i malcontenti in giro.  Più volte mi ero trovato a pensare … cosa avrei potuto fare in questa situazione? così mi sono trovato a parlarne con mia moglie e con gli altri amici dei focolari … Abbiamo  lanciato l’idea ad alcuni giovani del gruppo parrocchiale e insieme abbiamo chiesto un appuntamento alla  cooperativa che gestisce le strutture di accoglienza,  per capire il contributo che avremmo potuto dare, per far fronte alla situazione molto pesante che si era creata in paese. Siamo entrati in questa realtà in punta di piedi, coscienti che non eravamo di certo noi a risolvere una questione di portata nazionale ma che, mettendoci insieme, forse potevamo portare un piccolo contributo.  Così ci siamo messi nella disponibilità di ascoltare gli operatori che ad un primo momento erano in atteggiamento di difesa pensando di avere davanti delle persone che volevano protestare, in realtà si sono accorti ben presto della nostra disponibilità cambiando il loro atteggiamento. Abbiamo scoperto che questi ospiti sono prevalentemente giovani dai 17 ai 25 anni, 25 maschi e 20 femmine con 5 bambini piccoli. Sono sfamati, vestiti, curati dalle malattie ma, oltre ad un corso di lingua italiana svolto un giorno la settimana, non sanno come passare le giornate in quanto non hanno niente di cui occuparsi.  Abbiamo pensato alle varie attività  che si svolgono in paese, coi vari gruppi parrocchiali e culturali dove molti di noi sono inseriti e così abbiamo cercato di capire come fare per dare una opportunità di impegno e svago ai ragazzi.  Ecco che Cassien uno di noi ha pensato di chiedere a sua moglie che fa le pulizie della chiesa se poteva invitare qualche ragazza per farsi aiutare nei lavori, poi i giovani hanno pensato che potevano invitare i ragazzi all’incontro del gruppo giovani del  venerdì sera, il gruppo donne della parrocchia, ha dato la disponibilità di insegnare a cucire a due ragazze, il gruppo dell’associazione culturale  ha coinvolto i ragazzi per la pulizia del piazzale durante la loro attività teatrale di domenica pomeriggio, il parroco ha dato la disponibilità per il campo da calcio per delle partite ….. insomma il paese si è svegliato, da una situazione di respingimento è passato ad una accoglienza su tutti i fronti.. Ora alcuni degli ospiti si stanno preparando col gruppo giovani per i canti della messa di natale.

Eppure, sembrava che nessuno volesse i rifugiati vicino a casa sua … Questo ci è sembrato un piccolo miracolo del nostro mettersi insieme.