APPASSIONATI DELL’EDUCAZIONE

Da Loppiano a Benevento passando per Verona: we care education, scuola d’autunno 2019, Corso di formazione per il Personale della Scuola, Per Studenti e per  Genitori

Un centinaio di docenti, una quarantina di genitori, una trentina di studenti sono già riemersi dalla scuola d’autunno di We Care 2019, un corso di formazione che in questa sua seconda edizione si è fatto in tre per due volte: ha moltiplicato per tre le sedi (Loppiano, Verona, Benevento) e per tre i suoi destinatari (docenti, genitori, studenti).

Lezioni accademiche introduttive e finali vissute in comune, laboratori-esercitazioni individuali e di gruppo finalizzate all’apprendimento dei principi generativi e di strategie per una comunicazione efficace nei rapporti interpersonali e sociali portate avanti per gruppi di appartenenza.

In tre giorni le sessioni di Loppiano e Verona hanno visto l’attiva partecipazione dei corsisti ai seminari accademici e alle attività laboratoriali attraverso processi induttivo-deduttivi d’apprendimento, di costruzione e verifica di mappe concettuali, di percorsi  e modelli comportamentali da spendere nella vita scolastica o familiare.

Il titolo del corso, “Parole come pietre, Parole come ali” -ciò che fa la differenza nella relazione con gli altri- è stato sviluppato dalle parole   del prof. Piero Coda (rettore di Sophia ), del prof. Michele De Beni (Istituto Universitario Sophia -Loppiano), del priore di Bose    fr. Luciano Manicardi, del prof. Domenico Bellantoni (Pontificia Università Salesiana – Roma) e da un team di Esperti Facilitatori/trici dell’Istituto dell’Approccio Centrato sulla Persona, dal prof. Ivo Lizzola (Università di Bergamo).
Professori illustri e straordinari che sono riusciti a prendere l’attenzione in modo continuativo e a condurci in un tour de force di formazione.

Parole, tante parole, ma non solo. Video evocativi, performance artistiche in anteprima mondiale, pranzi e cene in cordiale compagnia, hanno contribuito a trasformare un evento culturale  in momenti di vita condivisa ed occasioni per crescere insieme. I momenti artistici, che non ti aspetti in un corso di formazione, hanno portato un sorriso e offerto una pausa di relax, ma sono stati anche strumenti per svelare anche gli effetti profondi ed inaspettati della parola e catturano tutti abbattendo le ultime barriere costringendo ciascuno a mettersi in gioco.  Qualcuno si è addirittura commosso più volte durante le performance.  Sembrava che attori e cantanti avessero ascoltato il nostro corso e… applicato tutto all’arte e al rapporto con i ragazzi.

Le più varie persone si sono iscritte a questo corso, riconosciuto dal MIUR, organizzato da un pool di enti e da una squadra di persone che coordinate dal prof. De beni stanno lavorando per ritessere i fili di una rete di appassionati dell’educazione.

Una sfida vista la pesantezza che grava sul mondo della scuola e  sulla concezione dell’ambiente educativo come comunità educante. Una sfida visto l’impegno di tempo ed economico, le difficoltà organizzative e logistiche.

I partecipanti, alcuni anche dalla Slovenia e dalla Svizzera, sono rimasti molto coinvolti:   “Bella esperienza, costruttiva iniezione di fiducia; anche se sembra che tutto remi contro, cresce la certezza che goccia dopo goccia  si possa invertire la rotta”;  “Convegno ricchissimo intensissimo  dove abbiamo visto  valori ideali informare,  formare, rinnovare le relazioni nel mondo  dell’educazione  e nel nostro  mondo  personale,  concetti di alta spiritualità espressi con terminologie appropriate, modalità  scientifiche.”    “Tante volte mi è capitato, partecipando a laboratori in Corsi diversi, di avere l’impressione di una cosa finta…poi il contesto dove devi vivere è talmente diverso che quello resta un esperimento.
Quello che mi è sembrato tanto diverso in questa esperienza è che eravamo autentici, veri, cose “vere”, non abbiamo fatto un esperimento di laboratorio”.
“La prima cosa che sento è che devo fare ordine nella mia vita…come abbiamo capito in questi giorni…”.
“Io mi porto via un diamante sfaccettato in cui le facce si corrispondono tra spunti luminosissimi di pensiero, vita, realtà, consapevolezza nuova, relazione. Un diamante da donare a 360’”.

Sono solo alcune tra le più rappresentative delle tante impressioni raccolte.

E non solo loro:  un’esperta, che ha seguito i laboratori dice che si porto via una grande emozione,  “Ho incontrato un gruppo che non era come gli altri, un gruppo che ho sentito proprio “in contatto”, con la propria esperienza, i propri valori, il proprio desiderio di portare avanti questa esperienza – che a volte è anche molto faticosa, perché è un fatto relazionale. (…)
Ci accomuna una profonda somiglianza di valori, che ha a che fare con la dimensione dell’umanità.(…) Ringrazio perché mi avete dato tanto e mi porto via un sacco di energia (…)” 

Un corso molto concreto; potente nelle implicazioni quanto può esserlo la “parola”. La parola che dona umanità all’uomo, parola che è alla base della relazione, del dialogo, parola che ci scopre all’altro e che questi ci rivela; parola che contraddistingue il vivente; parola che ci mette le ali.

Parola che se tradita nella sua etica appesantisce, svilisce, umilia, prevarica, rende tutto pesante come pietre.

Scoperta o riaffermazione del potere della parola nei contesti relazionali.

Partendo ci portiamo via una sensazione di pienezza e di unitarietà. Questo “essere facilitatore” ognuno se lo porto non solo a scuola, ma in famiglia…a tutto campo. E una passione crescente per l’educare e per il fare rete.
Pensando alla nuova sessione di Benevento ed alla fatica che soggiace all’avere le adesioni spiace che non si creda alla bellezza e alla profondità unica di proposte formative che hanno il timbro unico dell’Ideale della Maestra Silvia. Sicuramente come gruppo promuovente non smetteremo di spenderci ed il fatto che siano moltissimi gli Insegnanti tornati dopo l’esperienza dello scorso anno e subito pronti a calarsi come protagonisti in questa avventura contribuendo a costruire un clima molto fraterno ci riempie il cuore e da fiducia.

Luigi Chatel