Propaganda e spese militari, il ruolo dell’Italia

Nell’imminenza della ricorrenza degli 80 anni dalla fine della guerra mondiale, si riunisce il Consiglio supremo di Difesa alle prese con le scelte imminenti del nostro Paese in tema di riarmo, mentre il Sipri di Stoccolma annuncia il nuovo record delle spese militari mondiali. Crescita vertiginosa della Germania del nuovo cancelliere Merz. Contestazioni degli eventi legati all’anniversario dell’Esercito. Un invito a non dimenticare Gaza nel giorno della festa dell’Europa del 9 maggio

Da Città nuova online –

Cade in questi giorni l’ottantesimo anniversario della fine della seconda guerra mondiale in Europa con la resa incondizionata della Germania siglata dai generali del Terzo Reich il 7 maggio con gli alleati e l’8 maggio con i russi. Una capitolazione giunta poco dopo la fine della Repubblica sociale dei fascisti in Italia con la fucilazione di Benito Mussolini il 28 aprile e l’impiccagione del suo corpo in piazzale Loreto assieme a quello di altri gerarchi.
Hitler e Goebbels preferirono invece suicidarsi prima della conquista di Berlino da parte delle truppe sovietiche. La memoria di quella vittoria è stata sempre molto viva in Russia che la celebra il 9 maggio con manifestazioni gigantesche e l’esposizione delle foto a rappresentare i 27 milioni di russi immolati in quell’immane conflitto.
L’orrore di quanto vissuto su scala planetaria, fino all’uso dell’arma nucleare in Giappone il 6 e 8 agosto 1945, è all’origine del ripudio della guerra codificato nella nostra Costituzione così come in quella tedesca, anche se si tratta di nazioni entrate a far parte della Nato oltre che dell’Onu.
Secondo il generale Fabio Mini, che ha ricoperto ruoli di comando al suo interno, l’Alleanza Atlantica attuale ha mutato la propria natura dall’impostazione iniziale improntata alla difesa, ma manca un vero e proprio dibattito su quanto è avvenuto negli ultimi decenni.
Allo stesso tempo si registra il forte attivismo della presidente della Commissione Europea nel sostenere il piano di riarmo europeo da 800 miliardi di euro giungendo a far valere l’applicazione d’urgenza dell’articolo 122 del Trattato di funzionamento della Ue.
[…] Già con riferimento al 2024, secondo l’ultima rilevazione del Sipri di Stoccolma, la Germania occupa il quarto posto in classifica tra le prime nazioni per spesa militare con 88.5 miliardi di dollari. Dopo il primato degli Usa attestati ai 997 miliardi di dollari segue la Cina con 314 miliardi e la Russia con 149 miliardi.
Numeri da tener presente considerando che i Paesi europei della Nato spendono complessivamente 454 miliardi di dollari, cioè il 30% della spesa mondiale che nel 2024 ha toccato il record di 2.718 miliardi di dollari.

[…] Una sorta di educazione remota e assuefazione alle armi che vanno, invece, perimetrare ad un uso professionale e non propagandistico.
Allo stesso modo ben 58 associazioni della società civile hanno protestato per l’uso improprio della portaerei Trieste attraccata a Cagliari per promuovere uno screening gratuito di prevenzione della salute dentale dei bambini realizzato con la sponsorizzazione di Leonardo e Rheinmetall oltre che di marchi di imprese civili come ad esempio Barilla e Conad.

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