IL CONTRIBUTO DEI RAGAZZI

Sono piuttosto gelosa delle mie giornate estive.
Già a settembre inizio a stilare una lista, che via via diventa sempre più ricca di lavori da svolgere che hanno bisogno di tempo e pazienza.

Qualche giorno fa mi arriva però una richiesta: ci sono le sale del focolare che hanno bisogno di essere pulite a fondo. Leggo il messaggio e penso a quello che ho in programma. Subito mi dico che certamente ci sarà qualcuno che avrà più tempo di me.
Mi addentro così nella giungla della mia lavanderia ma, nella concentrazione del lavoro, una vocina si insinua nella mia mente: “le pope del focolare sono sempre disponibili con tutti; anche se  chiediamo ospitalità per incontri all’ultimo momento,  trovano sempre una sistemazione”. Pensando alla loro disponibilità rimugino quanto abbiamo sperimentato al campo di lavoro dei ragazzi appena concluso: ognuno di noi ha la possibilità di mettere a disposizione degli altri talenti, tempo e forza lavoro, tutto commisurato alle proprie capacità e possibilità. Lascio cadere i miei programmi e immediatamente chiedo in chat se qualcuno è disponibile ad aiutarmi.
Le Gen impiegano molto meno tempo di me a dire il loro sì. Si uniscono poi fratelli e amici. Non siamo un popolo ma un piccolo gruppetto che si dà da fare. La confusione tipicamente giovanile  che si crea, fa sentire la nostra presenza in focolare: tutto quello che facciamo viene valorizzato e questa è la magia che spesso solo fra quelle stanze si tocca. C’è poi il premio: la gioia di un panino mangiato insieme e poi via per quello che Gesù ha pensato per ciascuno nella quotidianità della giornata.
Non siamo supereroi” canta il Gen Verde: l’esperienza è davvero piccola ma è la riprova che quando noi adulti diciamo il nostro sì e ci ricordiamo di chiedere ai ragazzi il loro contributo possiamo fare la differenza. Ecco che allora “Io credo nel noi”!