RISTRUTTURARE LA CASA IN TEMPO DI PANDEMIA

La documentazione per la ristrutturazione edilizia non arriva: protestare o dialogare? Sforzarsi di capire le ragioni dell’altro aiuta a risolvere la situazione

In novembre ho fatto domanda di accesso agli atti al mio Comune per avere la documentazione della casa che ho deciso di ristrutturare. La procedura prevedeva che sarei dovuta andare personalmente a ritirare le copie dopo 30 giorni.

Passa un mese e decido di contattare l’ufficio. Una signora molto gentile mi dice che purtroppo non riescono a rispettare le scadenze perché per la pandemia possono lavorare in ufficio solo alcuni giorni. Mi dice inoltre che sarà un lavoro di archivio cartaceo perché la casa è stata costruita più di 50 anni fa). Ci lasciamo con la speranza che entro i prossimi 15 giorni possa ricevere tutto.

Passa un altro mese e nessuno si fa sentire. A fine gennaio, dopo due mesi e mezzo, decido di chiamare io. Prima di telefonare mi domando quale comportamento dovrò tenere qualora mi dicessero che la pratica non è ancora evasa. Dopo averci pensato un po’, decido che in nessun caso alzerò la voce.

Al telefono mi risponde sempre la signora con cui avevo già parlato, la responsabile dell’ufficio, mi dice che purtroppo non trovano la mia pratica. Al momento mi prende un colpo. Fatico a trattenere i pensieri negativi che mi vengono spontanei: “ma che risposta è…sono quasi tre mesi che aspetto…e quando aspettavano di farmelo sapere… faccio una segnalazione all’urp…”. Insomma avevo tutte le ragioni per sentirmi alterata.  Mi ricordo allora di quello che mi ero ripromessa e riesco a non reagire d’stinto, ma con calma e con fermezza. Le dico che quelle carte sono indispensabili per avviare il progetto di ristrutturazione, che altri professionisti sono bloccati e non potranno rispettare i tempi stabiliti.

Quando concludiamo la telefonata sono serena, ho sentito che le parole dette con calma hanno rafforzato la mia richiesta, molto più di una sfuriata che avrebbe solo fatto alzare muri di giustificazioni.  Due giorni dopo, alle 17,30 del pomeriggio, ricevo la telefonata che hanno trovato la pratica, che non serve che vada a ritirarla personalmente in comune: me la possono inviare via mail. Sono stata proprio contenta di aver gestito quei momenti di tensione con fermezza e gentilezza.