L’AMICO ARGENTINO DOVEVA FERMARSI POCHI GIORNI

Prima di questa emergenza abbiamo ospitato a casa un amico argentino. Doveva fermarsi pochi giorni ma la pandemia lo blocca ed è tutt’ora da noi. Mio marito è molto assorbito dal suo lavoro e, in questo periodo, lo svolge da casa. Siamo sposati da poco e mi sarebbe piaciuto sfruttare questo tempo per stare un po’ più con lui. La convivenza a tre impedisce questa intimità e la cosa mi pesa tantissimo. Capisco però che non posso cambiare la situazione e, anche se mi costa parecchio, voglio riempire le mie giornate di gesti importanti per gli altri.

Al lavoro ho parecchie difficoltà con un utente che non risponde a chiamate e messaggi. Quando finalmente riesco a contattarlo mi fa partecipe di una  situazione molto pesante e dolorosa. Mi sento piccola e impotente: cosa posso fare? Molto: posso amare, parlare, ascoltare ed inoltre attivare alcuni servizi specifici di cui ha il diritto di godere. Dopo un po’, quando ci risentiamo esclama: “Sto bene! Non senti che ho quasi un’altra voce”?

La forza e la spinta quotidiana a vivere così la trovo nel confronto quotidiano con altri che come me cercano di attuare il Vangelo nella loro vita.