VITA DI FAMIGLIA IN TEMPO DI COVID-19

Siamo Giuseppe e Antonietta, abbiamo tre figli e lavoriamo entrambi. In tempi normali siamo fuori casa tutto il giorno e, come molte famiglie, ci vediamo solo la sera a cena.

Antonietta. Le cose sono cambiate dal 9 marzo. Ci siamo trovati a casa, insieme, tutti e cinque. Ognuno doveva portare avanti gli impegni di scuola e di lavoro. E’ stato fondamentale, per vivere questo periodo in armonia, mettersi nei panni dell’altro, cercare di capirne le esigenze e amarlo come avrebbe voluto. Ad esempio, lavorando da casa, ho potuto curare maggiormente la cucina, preparare piatti più elaborati e condividere con i ragazzi la scelta delle pietanze in modo che ciascuno si sentisse amato e coccolato.

Non solo famiglia ma anche i vicini

Spesso abbiamo condiviso alcuni piatti con il nostro vicino di casa che vive da solo. Anche per le pulizie ho trovato il modo per sostituire l’aspirapolvere e non disturbare il sonno o lo studio. Ho sfruttato questo tempo anche per far crescere il dialogo con nostra figlia con la quale ultimamente avevo parlato poco.

Mia mamma vive in Abruzzo da sola e le notizie della televisione le recavano molta in ansia. Ho iniziato a chiamarla tutti i giorni cercando di darle notizie positive che la rasserenassero.

Lavorando da casa ho cercato anche di tenere uniti i colleghi con aggiornamenti sull’attività in azienda e con aule di formazione su tematiche nuove. Tutti hanno molto apprezzato e ringraziato l’intero team per l’adeguato supporto donato a chi lavorava in presenza.

Smart working

Giuseppe. Ogni mattina ho aiutato i ragazzi ad essere puntuali ai collegamenti con le lezioni on-line e ho dato una mano ad Antonietta ad apparecchiare e sparecchiare per consentirle di avere quei 10 minuti di pausa dopo pranzo prima di riprendere il lavoro al computer. Lei inizia a lavorare alle 7,30 saltando spesso la colazione per cui, verso metà mattina, le portavo un thè caldo. A mezzogiorno siamo sempre riusciti a fare il time out insieme .

Al lavoro la situazione non è stata semplice: la maggior parte dei clienti chiusi, i pochi aperti non li potevo incontrare, sembrava impossibile fare fatturato ma cercato di mantenere una visione serena e positiva. Ho iniziato a chiamare tutti i clienti per sapere come stavano e se avessero necessità di modificare il loro sito internet. Mi sono offerto di fare io stesso le variazioni in tempo reale. Molti di loro, grazie anche al rapporto di fiducia e stima creato negli anni, hanno rinnovato il contratto via mail. E’ l’ennesima dimostrazione che la Provvidenza c’è anche nei periodi “impossibili” come poteva essere nel mio caso.

Giuseppe e Antonietta