VICINANZA E SOLIDARIETA’ FANNO RITROVARE DIGNITA’

Esperienza di una comunità che con la vicinanza e la solidarietà fa ritrovare dignità ad una persona disadattata.

Da parecchi giorni si vedeva S. girare in bici per le vie della nostra cittadina. L’ aspetto molto trasandato, l’espressione dura e chiusa ci facevano pensare che avesse bisogno di aiuto. Non sapevamo come avvicinarla visto che rifiutava qualsiasi contatto; così l’abbiamo affidata a Dio.

L’occasione dell’incontro

Un giorno mentre con altre persone stavo facendo le pulizie,  S. entra in chiesa chiedendo del parroco.  Ho colto l’occasione: il parroco l’avrebbe trovato il sabato, e le dico: “è contenta di aiutarci a pulire la chiesa?”. “Certamente”  è stata la sua risposta. Da allora, regolarmente, è venuta ogni settimana a lavorare col gruppo delle pulizie. Certo non tutte le signore del gruppo erano contente: il suo aspetto faceva sorgere qualche dubbio sull’efficacia del suo lavoro, ma abbiamo spiegato che si trattava di aiutare S. ad uscire dal suo auto isolamento.

Dalla vicinanza alla solidarietà della comunità

Il passo successivo è stato di chiederle se le serviva il pacco spesa. Dal Comune riceveva qualcosa, ma era insufficiente. Interessata la Caritas, adesso ogni settimana riceve il  pacco spesa. A poco a poco  il nostro rapporto si è rafforzato e dopo varie resistenze sono riuscita, insieme ad altre signore, a farci invitare a casa sua. E’ apparso subito chiaro che le necessità erano molte. Niente elettricità, niente acqua, niente riscaldamento: sembrava una casa abbandonata. Era necessario far pulizia a fondo sgombrando i locali da tutto ciò che il tempo e l’incuria avevano accumulato.  Il lavoro era molto impegnativo e sono stati coinvolti l’assistente sociale, il tribunale del malato,  dei privati… Due container sono stati riempiti dallo sgombro della casa e dal taglio della vegetazione cresciuta davanti alla casa e  che ne ostacolava l’accesso. Sono state ripristinate l’elettricità  e l’acqua( lei utilizzava, per il suo consumo, l’acqua piovana che raccoglieva in due tinozze all’aperto). Le è assegnato un tutor ed una signora per le pulizie due volte la settimana.

Dignità ritrovata e vicinanza

Lentamente S. ritrova, almeno in parte, la sua dignità: quando esce ci tiene ad essere in ordine. Ma l’inverno si avvicina e il freddo si fa sentire, così decidiamo di chiedere una stufa.  Dopo un po’ la troviamo e contattiamo un muratore e un idraulico per metterla in funzione. Terminato l’intervento,  gli operai  non hanno richiesto nessun onorario, contenti di aver potuto dare il loro contributo per questa causa.
Ci sarebbero da fare ancora molti altri interventi, ma vogliamo rispettare i tempi di S., che sia lei stessa a sentirne la necessità e non noi ad imporli. Adesso la conquista più importante è che sia uscita dal suo isolamento, che mantiene l’impegno della pulizia settimanale della chiesa e che si sta inserendo nella comunità che ora ha più attenzione nei suoi riguardi.

Questa esperienza è stata uno stimolo per una buona parte della comunità si è sentita coinvolta e ha collaborato attivamente in modo tale che non sappiamo neanche a chi attribuire i vari interventi avvenuti.