LETTORATO: UN MINISTERO PER FAR RISUONARE LA PAROLA DI DIO NELL’OGGI

Accostarsi con umiltà alle letture liturgiche, riconoscendo i propri limiti, aiuta i fedeli alla comprensione dei testi.

Tempo fa una persona mi ha chiesto di far parte del gruppo di lettori della parrocchia per la messa domenicale. Dopo aver avuto il consenso di mia moglie, perché ne veniva vincolata (spesso vuol andare altrove a messa) ho accettato, pur con qualche personale preoccupazione, perché al mattino ho poca voce, tremante a volte, e la vista mi si annebbia per l’inizio di cataratta.

L’impegno è minimo, comunque: non più di una volta ogni due tre mesi alla messa domenicale.

Durante la settimana invece, alla messa c’è sempre qualcuno che legge, senonché circa un mese fa, il lettore ufficiale s’è ammalato. Allora alla fine della messa in cui il parroco ha letto tutto, e mi era parso infastidito, sono andato a trovarlo e gli ho chiesto se era contento che leggessi io le letture. Ne è stato felice. Così al mattino dei giorni feriali faccio io.

Pur coi limiti che ho detto, cerco di avere la voce più chiara possibile e di fare pause dopo periodi brevi che hanno in sé un contenuto unitario e compiuto, perché ci possa essere una riflessione da parte di chi ascolta.

Questa mattina, all’uscita da messa, ho salutato alcune persone ed una di loro mi ha detto: “Devo ringraziarLa  perché da quando legge lei, capisco la prima lettura, che di solito è un po’ ostica e con il suo modo di leggere mi permette anche di riflettere su ciò che ascolto e di gustarlo”

Ho dunque vissuto la Parola e soprattutto compreso che la luce viene solo dal buio di Gesù Abbandonato il debole, l’insicuro, l’imperfetto, che però cerca di amare tutti.