Guerra del grano: le “concessioni” di Putin e il Nord Africa come “grande perdente”

Il pane in Centrafrica è un lusso riservato agli occidentali: la gente comune è troppo povera per mangiarlo. La guerra in Ucraina, la sospensione della Black Sea grain initiative e l’aumento dei prezzi dei generi alimentari peggioreranno le condizioni dei già poveri. A rimetterci sarà soprattutto il Nord del continente africano – Egitto, Algeria, Tunisia in primis – e il misero Corno d’Africa, con il Sudan e la Somalia che soffrono già terribilmente per guerre e siccità

Da AgenSir – 28 luglio –Ilaria De Bonis

Un’elargizione gratuita di 50mila tonnellate di grano, dirette in sei Paesi africani “amici”: Burkina Faso, Zimbabwe, Mali, Somalia, Repubblica Centrafricana ed Eritrea. È l’annuncio di Vladimir Putin per l’Africa, dopo la sospensione della Black Sea Grain Initiative, accordo che consentiva alle navi provenienti dall’Ucraina un passaggio sicuro verso il Sud. Putin lo ha annunciato in apertura del summit Russia-Africa, in corso a San Pietroburgo. Restano però fuori da questa “elargizione” molti Paesi del Nord Africa e del Corno d’Africa, Egitto in primis. Soprattutto resta l’incognita sul futuro di gran parte del continente africano che dipendeva all’80% dall’Ucraina per gli approvvigionamenti alimentari.

Un filone di pane in Repubblica Centrafricana è un lusso: pochissime persone nella capitale Bangui possono permettersi di comprarlo. “Sapete quanto costa questo pane?”, chiede suor Elvira Tutolo delle missionarie di santa Giovanna Antida Thouret, inviandoci la foto di una baguette via whatsapp. “Un euro e sessanta!”. Il pane in Centrafrica è per gli occidentali: la gente comune è troppo povera per mangiarlo e le abitudini alimentari sono completamente diverse. Si mangia il fufu, una polenta preparata con la farina di manioca e il mais e si consuma molta verdura. “La manioca è la base dell’alimentazione africana: si mescola con la farina di frumento”, spiega don Giovanni Piumatti, per anni nel Kivu, in Repubblica Democratica del Congo. “Tuttavia il grano, fin dai tempi biblici, è prezioso per l’Egitto, il Medio Oriente e tutto il Nord Africa”, dice il fidei donum. continua a leggere

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